Tratto da www.vanityclass.it
Bidenomics, il piano economico di Biden: è stato già ribattezzato così il nuovo trend economico-finanziario americano dopo quattro anni di politica trumpiana. Si riferisce ai principi economici su cui si basano le politiche economiche dell’amministrazione Biden. È un neologismo che combina il nome dell’amministrazione presidenziale con il temine “economia”. Sembra di tornare alle definizioni di Ronald Reagan con il suo “Reaganomics”, e del più recente “Obamanomics” di Barack Obama. Un primo utilizzo è apparso sulla Associated Press una settimana dopo che Biden ha vinto le elezioni del 2020. Poi il termine è esploso nell’aprile 2021, dopo le varie proposte di programmi di spesa su larga scala. Paul Krugman, vincitore del Premio Nobel per l’economia, nel New York Times ha affermato che “la politica bidenomica è americana come la torta di mele”.
Gli investimenti sul tavolo
Per ora si parla di investimenti solo pubblici e da finanziare in buona parte con un maggior prelievo fiscale per grandi imprese, rendite finanziarie e nuove tasse sugli americani con oltre 400mila dollari di reddito. Ma soprattutto un piano articolato – commenta Corrado Fontana sul sito www.valori.it – importante per i volumi di spesa e di forte impronta progressista, innovativa e green. Per alcuni “quasi di sinistra”. E dalle enormi ambizioni, all’insegna del Build Back Better, cioè “ricostruire meglio”.
Gli USA oggi
Ma qual è la situazione del Paese che si è trovato a fronteggiare Biden nei suoi primi 100 giorni?
Una nazione profondamente provata dalla pandemia di Covid-19 (oltre 566mila morti, -9,5% di Pil nel 2020 sul 2019) e stretta fra la divisione politica interna, culminata nell’assalto al congresso del 6 gennaio 2021, e due minacce esterne dichiarate: la concorrenza cinese e, soprattutto, l’impatto dei cambiamenti climatici (un abisso rispetto al negazionismo di Trump).
Biden. L’American Rescue Plan
All’American Rescue Plan (cioè il “Piano di salvataggio americano” – 1900 miliardi di dollari), passato nonostante la dura opposizione dei repubblicani si sta già affiancando un secondo provvedimento, l’American Jobs Plan (si stimano 2.300 miliardi di dollari) in via di approvazione: assistenza agli anziani, infrastrutture di trasporto e veicoli elettrici, banda larga, rete elettrica, rete idrica e green economy. Soprattutto a sostegno delle piccole imprese e per rilanciare i lavoratori licenziati (dislocated) o a rischio di esserlo.