Quando scrivere è come una carezza, quella che avremmo voluto ricevere o ci aspettiamo, ma non arriva. Scrivere per Silvana Pinto è la sua forza, l’ha aiutata a superare dei momenti tortuosi della vita donandole serenità.
Dal suo esordio letterario con Non ho altro che me del giugno 2019, sono seguiti Perché ti ho voluto, Io sono ancoRa qui e Basta guardarsi dentro. Ora, presenta in un cofanetto la trilogia della storia e dell’evoluzione di Rebecca, la donna fragile e allo stesso tempo consapevole di avere tra le mani la chiave per aprire la porta che la condurrà verso una nuova città: una nuova vita.
Ecco, Silvana Pinto ci racconta questa esperienza di scrittrice e di vita.
Partiamo dall’inizio: quando arriva l’intuizione della realizzazione del suo primo libro?
“Ho sempre avuto la passione e il pensiero per la scrittura. Sentire dentro che qualcosa va messo nero su bianco e poterlo realizzare spesso può passare anche molto tempo. Nel mio caso, la prima volta che ho sentito la necessità di mettere giù delle pagine è arrivata a vent’anni. Poi, per tanti motivi e non era sicuramente il momento, ho abbandonato l’idea di scrivere un libro.
C’è stato un giorno, negli ultimi anni, dove ho sentito l’impellenza di prendere carta e penna e tirare fuori tutto quello che avevo dentro, così ho dato vita al mio primo romanzo Non ho altro che me, edito nel giugno del 2019”.
Scrivere un libro è dare vita a un personaggio che spesso ci somiglia. Quanto di autobiografico c’è nei suoi romanzi?
“Il personaggio di Rebecca è Silvana, la donna che ha avuto il coraggio di ricominciare dopo aver provato sulla sua pelle tanto dolore e averlo trasformato in una nuova vita, cui sicuramente prendo ispirazione ogni giorno.
Infatti, in Non ho altro che me la sua storia si evolve, riesce addirittura a realizzare il sogno della maternità e affronterà nuove prove”.
Quanto le ha dato in termini di gratificazione e completezza il personaggio di Rebecca?
“Tanto. Nel settembre 2019, con Non ho altro che me, ho ricevuto il premio Angelo Rizzoli “Premio donna in letteratura”; soprattutto Rebecca mi ha dato il coraggio e la forza di uscire da un lungo periodo buio della vita, dilottare e di credere in me stessa”.
A chiudere il cerchio c’è Basta guardarsi dentro, che fa parte della trilogia e del nuovo cofanetto, ora cosa farà?
“Raccontare la storia di Rebecca nel tempo, ora aveva bisogno di essere raccolta in un cofanetto, così il lettore l’ha completa.
Sono felice di aver realizzato un sogno, quello di scrivere. Ora, la strada davanti è lunga e c’è tutto un nuovo percorso per consolidare la mia carriera.
In questo periodo sono all’opera con un nuovo libro, una storia diversa e dovrei terminarlo entro l’autunno.
Scrivere ha liberato quella parte di me che era ingabbiata, soprattutto mi ha dato nuovi strumenti per amarmi.
Inoltre, ringrazio di cuore la Maple Agency per quest’opportunità di crescita. Sono certa che mi aiuteranno e mi supporteranno in questa mia passione che da qualche anno coltivo ma che ho sempre avuto nel cuore. Sono certa che con la loro professionalità riusciremo tutti a crescere, soprattutto io, e a fare insieme grandi cose.
Grazie, grazie veramente di cuore alla Maple Agency”.