“La grande forza” è il libro d'esordio di Salvatore Pisano, imprenditore partenopeo votato alla scrittura che, in un'autobiografia a metà strada tra diario personale e romanzo di formazione, ha raccontato le tappe fondamentali della sua giovane vita, assurgendosi a modello per quanti aspirano al successo partendo da fondamenta labili, proprio come è accaduto a lui. Ho deciso di raggiungerlo per conoscere meglio la sua filosofia esistenziale e chiedergli qualche consiglio utile sulla strada per la gloria. (foto di Nicola Buono)
Salvatore, di che parla esattamente il suo primo romanzo “La grande forza”?
“La grande forza è un libro autobiografico che racconta esattamente i passaggi fondamentali nel percorso della mia vita, dall’infanzia fino ad oggi. Il romanzo, però, si distingue da una classica autobiografia poiché contiene anche tantissimi spunti e tantissimi consigli su come approcciare al business e su come poter costruire qualcosa di importante nella propria vita, non avendo alle spalle una situazione solida e superando qualsiasi tipo di difficoltà o fallimento”.
Quando una persona può dirsi realmente “arrivata”?
“Secondo me, una persona può definirsi davvero arrivata quando, oltre al raggiungimento degli obiettivi personali prefissati, vede realizzarsi i desideri di vita delle persone a lui più care”.
E’ possibile avvertire un fallimento imminente? Come si può scongiurarlo?
“Come spiego nel mio romanzo, il fallimento fa parte della nostra vita e non è possibile né avvertirlo e né scongiurarlo, a meno che non si resti nella propria zona di comfort. Come dico sempre: chi non fa, non sbaglia”.
Si è mai pentito delle scelte che ha preso nella sua vita?
“Nella mia vita, sicuramente, ho fatto anche tanti errori ma è, soprattutto, grazie a quelli che, oggi, mi trovo nella mia posizione; quindi, non potrei mai pentirmi altrimenti non sarei qui a raccontare queste esperienze! Rifarei tutto e con la stessa intensità di sempre”.
A chi dedica questo traguardo e perché?
“Non mi piace dedicare i miei successi o ringraziare, in particolare, qualcuno, perché devo solo a me stesso i traguardi raggiunti: nessuno mi ha insegnato tanto o mi ha formato, ma sono stato bravo a prendere spunto e prendere sempre il meglio da tutti, comportandomi da spugna e cercando di evitare esempi negativi alla mia crescita. Se proprio devo pensare a qualcuno a cui dedicare oggi un traguardo, quel qualcuno può essere solo mio figlio Matteo per la spinta che mi ha dato ad un certo punto della mia vita per farmi accelerare e fare sempre di più”.
I suoi progetti per il futuro?
“Ho tanti progetti per il futuro, sono uno che tutt’oggi sogna in grande e vuole realizzare tutto ciò che sogna, senza lasciare nulla al caso. Un mio obiettivo imminente è quello di trasferire tutte le mie competenze a giovani come me per poter dare un contributo a chi ne ha bisogno, credo che la mia esperienza possa insegnare tanto a chi vuole davvero emergere”.