Un’economia blu sostenibile. La green economy non basta più. Ora si parla di blue economy
Tratto da www.vanityclass.it!
Dal mare alla terraferma, l’energia può passare attraverso le coste e i porti
Un’economia blu sostenibile. La Commissione Europea ha annunciato un nuovo approccio all’economia sostenibile nell’Unione Europea: il termine “economia green” che era ormai familiare a tutti noi, sta per essere superato da un nuovo concetto, caratterizzato dal colore blu. Inoltre si sta facendo strada una nuova normativa a tutela dell’ambiente.
L’economia blu in Europa occupa 4,5 milioni di persone e vale oltre 650 miliardi di euro. Comprende le industrie e i settori legati agli oceani, ai mari e alle coste.
Un’economia blu sostenibile per il Green Deal europeo
Il Green Deal europeo è la tabella di marcia per rendere sostenibile l’economia dell’UE. L’Unione europea intende realizzare questo obiettivo trasformando le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori politici e rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti.
I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia enorme per l’Europa e il mondo. Per superare queste sfide, l’Europa ha bisogno di una nuova strategia per la crescita che trasformi l’Unione in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva in cui:
- nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra
- la crescita economica sia dissociata dall’uso delle risorse
- nessuna persona e nessun luogo sia trascurato.
Sustainable Blue Economy
Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo del Green Deal, ha sottolineato come un’economia blu sostenibile sia considerata essenziale per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e consolidare la ripresa del dopo-Covid19.
Infatti ha dichiarato: “La salute degli oceani è una condizione preliminare per una fiorente economia blu. L’inquinamento, la pesca eccessiva e la distruzione degli habitat, insieme agli effetti della crisi climatica, minacciano la ricca biodiversità marina da cui dipende l’economia blu. Dobbiamo cambiare rotta e sviluppare un’economia blu sostenibile in cui la protezione dell’ambiente e le attività economiche vadano di pari passo “.
Per essere veramente verdi, dobbiamo anche pensare al blu …
La strategia dell’UE per le energie rinnovabili offshore è sempre stata chiara. Già a fine 2020 si parlava di aumentare di 25 volte la capacità eolica offshore del continente: dagli attuali 12 GW passare ad almeno 60 GW entro il 2030, e a 300 GW entro il 2050. Per centrare questo obiettivo serviranno investimenti per 800 miliardi di euro.
Neutralità climatica e inquinamento zero
La Commissione europea ha sottolineato la necessità di un uso sostenibile delle risorse per creare alternative ai combustibili fossili e alla produzione alimentare tradizionale e raggiungere gli obiettivi della neutralità climatica e dell’inquinamento zero, in particolare sviluppando le energie rinnovabili offshore, decarbonizzando i trasporti marittimi e rendendo ad un tempo più “blue” e più “green” i porti.
Economia blu sostenibile: i porti nuovi hub energetici
Un mix energetico sostenibile creato negli oceani, che includa energia eolica, termica, ricavata dal moto ondoso e delle maree. Si potrebbe generare un quarto dell’elettricità necessaria all’UE già nel 2050. I porti sono fondamentali per la connettività e l’economia delle regioni. Non solo, lo sono anche per quella con i Paesi europei. In questo modo, potrebbero essere utilizzati anche come hub energetici.
Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, la Pesca e gli Affari marittimi, ha dichiarato: “La pandemia ha colpito i settori dell’economia marina in modi diversi tra loro, ma in ogni caso profondi. Abbiamo l’opportunità di ricominciare da capo e vogliamo assicurarci che la ripresa sposti l’attenzione dal mero sfruttamento alla sostenibilità e alla resilienza. Quindi, per essere veramente verdi, dobbiamo anche pensare al blu “.